Val Trompia

La Val Trompia, solcata dal fiume Mella, è terra dalle due anime, quella della bassa valle, nota a livello internazionale per le industrie metallurgiche, e quella della media e alta valle, un condensato di paesi che si diradano verso i boschi e le vette dei monti, verso la natura e il silenzio.

In mezzo, Gardone Valtrompia, famosa per la produzione di armi, segna il confine tra le due realtà. Ma il viaggio inizia più giù, appena fuori Brescia, quando, imboccando la strada che porta fino al Passo di Croce Domini, spartiacque tra le tre valli bresciane, si incontra Concesio, città natale del Pontefice Giovanni Battista Montini, Paolo VI: qui è la casa che gli diede i natali.

Poi via, attraverso un esteso agglomerato di case e fabbriche, fino a Gardone Val Trompia, operosa fin dai tempi della Serenissima, offre ancora al visitatore spunti di un tempo passato: la Parrocchiale di San Marco, con dipinti del ‘600 e del ‘700, e la chiesa di S. Maria degli Angeli, costruita nella metà del ‘400, con annesso chiosco affrescato da Paolo di Cailina il Vecchio.

Si sale a Marcheno: meritano di certo una visita l’ambiente incontaminato della Valle del Vandeno e il Santuario dell’Annunciata, edificata nel ‘600 proprio lungo l’antica strada Valeriana, arteria che congiungeva la Val Trompia alla Valle Camonica, passando attraverso valichi montani, la valle si restringe.

Il fiume Mella scorre di fianco alla statale; e si incontra Tavernole sul Mella, dove ha inizio il Parco Minerario dell’Alta Valtrompia, creato per diffondere la conoscenza del lavoro nelle miniere di metalli della valle.

Il primo incontro con il Parco lo abbiamo con il Forno Fusorio di Tavernole sul Mella, esistente, come dice un documento, sin dal XV sec. Ancora a Tavernole, degna di una visita è la chiesa di San Filastro, l’edificio più significativo dellaVal Trompia.

Si sale verso l’alta valle e si incontrano le miniere; la Miniera Stese, la Miniera di Sant’Aloisio-Alfredo e la Miniera Torgola, tutte inserite nel percorso del Parco Minerario.

A Bovegno incontriamo la Torre Romana, risalente al medioevo, che ospita la mostra permanente del Parco, e la chiesa di San Giorgio con altare ligneo. Il viaggio prosegue, la valle si apre a boschi di conifere e, in alto, agli alpeggi.

E arriviamo a Collio Valtrompia, località di villeggiatura e punto di partenza per escursioni nella vallata, come quella sulla Corna Blacca o sul Monte Colombine; d’inverno, si praticano gli sport invernali lungo i sette impianti di risalita.

La strada si inerpica verso il Passo di Croce Domini e passa attraverso l’abitato di S. Colombano e, dopo una serie di tornanti in mezzo alla pineta, sbuca al Maniva.

Qui la strada si divide in tre tronconi: una scende a Bagolino, un’altra corre lungo il crinale della montagna, prosegue verso il Baremone e scende a Anfo; l’altra porta fino alla postazione di un gigantesco ex radar militare e poi, non asfaltata per circa dieci Km, prosegue in direzione del Passo di Croce Domini, toccando alpeggi, laghetti alpini di incomparabile bellezza, malghe e santelle votive, lungo un percorso da mozza fiato.

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