Valle Camonica

Oltre ai due parchi naturali, Adamello e Stelvio, ed alla fitta rete di sentieri che portano a innumerevoli rifugi; con tre stazioni invernali conosciute a livello internazionale, Ponte di Legno-Tonale, Borno e Montecampione, e una serie di centri minori ben attrezzati per gli sport invernali; con il ghiacciaio della Presena, dove si può sciare anche d’estate e le stazioni termali di Darfo Boario Terme e Angolo Terme, la Valcamonica si estende a Nord del Lago d’Iseo, abbracciando un territorio fatto di storia millenaria, quella dei Camuni, e costellato da un vero e proprio patrimonio storico-artistico che prende il via con le famose incisioni rupestri.

Il nostro viaggio in Valle Camonica inizia a Pisogne, paese al limitare Nord del lago d’Iseo e porta della valle, dove, nella chiesa di Santa Maria della Neve, si possono ammirare gli affreschi di uno dei più celebri pittori bresciani: il ciclo di affreschi del Romanino. Il viaggio prosegue, si raggiunge Pian Camuno, dove una diramazione porta a Montecampione: Alpiaz a 1200 m e Plan a 1800 m., due stazioni turistiche attrezzate per gli sport invernali e, d’estate, luoghi ideali per una passeggiata nella natura.

Darfo Boario Terme accoglie il visitatore con le sue terme, immerse in un parco di 140 mila mq dove sgorgano, da quattro sorgenti del moderno stabilimento termale, acque eccezionali per la cura del fegato, e con l’Archeopark e, nella frazione di Gorzone, con il Castello Federici. Saliamo a Esine, uno dei tanti piccoli centri della valle che conservano veri e propri tesori d’arte: la chiesa di Santa Maria Assunta, monumento nazionale, costruita nel ‘400, con campanile da cui rintocca la più antica campana della valle (datata 1535), è decorata con ciclo di affreschi di Pietro Da Cemmo; maestro che dipinse anche gli affreschi che ornano la cappella di San Rocco, annessa alla chiesa romanica della SS. Trinità.

A valle troviamo Cividate Camuno, la romana Civitas Camunnorum, con zona archeologica e, a dominare il paese, la torre romana, rifatta probabilmente in era longobarda. Appena dopo Cividate, si svolta a sinistra e si sale verso Borno, centro turistico estivo e invernale. Nel ritorno al fondo valle, incontriamo Breno, sovrastata dai ruderi del suo Castello, le cui mura e i torrioni ci danno il benvenuto da lontano. E si giunge a Capo di Ponte, centro nevralgico della civiltà Camuna. Qui le incisioni, conservate nel Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri, risalgono al mesolitico (8.000-6.000 a.C.).

Il Parco di Naquane, sulla sponda sinistra del Fiume Oglio, occupa una superficie di 30 ettari ed è il più esteso d’Europa. Più di cento i massi incisi con oltre 30.000 figure, lungo un percorso naturale, semiboschivo; il più importante, Naquane, la roccia con oltre 1.000 incisioni raffiguranti scene di caccia al cervo, lotta, tessitura. Nel territorio di Ceto, Cimbergo e Paspardo, inseriti nella Riserva regionale delle incisioni rupestri, si incontrano, lungo un percorso visitabile con o senza guida, insediamenti preistorici e medioevali.

Sempre a Capo di Ponte, notevoli le testimonianze religiose: il Monastero di San Salvatore del XI-XII secolo e la Pieve di San Siro, la cui fondazione viene attribuita a San Siro in persona o a Carlo Magno, e pietra miliare dell’architettura romanica nel bresciano. A Cerveno, il Santuario della Via Crucis, con le cappelle poste ai lati di una scalinata che porta alla Parrocchiale di San Martino di Tours e all’attiguo Oratorio della Madonna del Carmine, è l’omaggio religioso della popolazione per la prosperità ottenuta grazie all’estrazione mineraria e ai forni fusori.

La valle sale e gli abitati, sospesi lungo i crinali delle montagne, accompagnano il visitatore fino a Edolo, dove la strada si dirama, proseguendo, a sinistra verso l’Aprica, stazione turistica con impianti di risalita per sport invernali, e a destra verso Ponte di Legno e il Passo del Tonale, dove il Parco dell’Adamello, ricco di sentieri e di reperti della Grande Guerra (1915-18) l’ambiente naturale offre molteplici opportunità di relax, alla scoperta di una flora e di una fauna tipicamente alpina.

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